Anna Maria Enriques Agnoletti
Ieri 19 ottobre 2019 mattinata importante per il nostro Liceo. Sono stati nostri ospiti graditissimi il Sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, il Presidente dell'Associazione Comunale Anziani Giacomo Svicher, il direttore dell’Istituto Storico Resistenza Toscana Matteo Mazzoni e Anna Scattigno, autrice del libro “Dalle carte d’archivio all’impegno nella Resistenza: Anna Maria Enriques Agnoletti”, per discutere con alcune classi del triennio della figura di Anna Maria Enriques Agnoletti, a cui è intitolato il nostro Liceo. L'occasione è stata la presentazione di una biografia, a cura di Anna Scattigno, che ripercorre la vita di questa donna non convenzionale, ebrea per parte di padre e italiana per parte di madre, studiosa e fervente politica, che prese parte alla Resistenza "non armata" ma ugualmente rischiosissima: Anna Maria forniva infatti documenti falsi a cittadini ebrei per farli fuggire. Con alcuni di questi documenti fu trovata al momento dell'arresto, fu rinchiusa a VIlla Triste, dove fu torturata per giorni, poi incarcerata presso il carcere fiorentino di Santa Verdiana e da lì prelevata a 37 anni per essere trucidata a Cercina, insieme ai giovani di Radio Cora.
Dalle parole del Direttore dell'Istituto Storico per la Resistenza, Matteo Mazzoni, è emersa la fiorentinità di questa donna, amica di La Pira e Don Facibeni, che pagò con la vita la sua lotta per la libertà, in un momento storico in cui proprio la negazione della libertà anche a Firenze riportò a galla quella che Mazzoni stesso ha definito "la saggezza antica dell'umanità": uomini e donne, contadini e operai, ospitavano gli stranieri presenti nel loro territorio, in difesa della libertà, che veniva a mancare.
Anna Scattigno ha ricordato la laicità, lo spirito libero di Anna Maria, convertitasi al cristianesimo nella sua dimensione aconfessionale, libera dal dogma e dalla teologia: ha detto più volte la Scattigno che Anna Maria, insieme agli uomini e alle donne che animarono con lei la Resistenza italiana, pensava a costruire l'Italia "del dopo", al significato della parola libertà, alla guerra che andava condotta per il futuro democratico che "doveva" aspettare l'Italia, dopo la caduta del Regime fascista.
Alla fine delle due ore, ci uniamo alle parole del Presidente Giacomo Svicher, che ha scritto nella prefazione alla biografia: "desideriamo che la vita di una donna, medaglia d'oro al valor militare alla memoria, sia conosciuta come monito a noi, affinché i valori di uguaglianza e libertà, conquistati con la Resistenza e poi scritti nella Costituzione, siano resi permanenti".
Prof.ssa Valentina Firenzuoli, dall'Aula Magna del Liceo